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Da Cloud Privato a Cloud Pubblico per crescere senza limiti

Quando si parla di ecosostenibilità delle scelte di business è spesso molto facile comprendere la direzione da prendere per dare sostegno alle tendenze di lungo periodo, ma è altrettanto complicato mettere in pratica le linee-guida nel breve periodo.

I vincoli che si pongono nell’attività quotidiana sono di frequente origine di decisioni che non vengono prese o per il calcolo dei costi necessari per sovvertire le abitudini del passato o perché la qualifica di “ecosostenibile” necessita di un insieme di interventi troppo complessi per essere realizzati da una singola entità con raggio di azione limitato.

Quando invece si ha l’abitudine per motivi professionali, come nel caso di Alerion, di ricercare la sostenibilità ogni giorno, lo spostamento delle risorse aziendali verso modalità di consumo decisamente più “green” si può verificare con molta più naturalezza e semplicità.

In particolare, l’impegno di Alerion che gestisce impianti eolici per la produzione di energia elettrica si inserisce nel quadro dei programmi che l’Unione Europea ha varato per sostenere l’obiettivo di coprire il consumo di energia elettrica nel 2030 per oltre il 60% con energie rinnovabili, di cui l’eolico rappresenterà circa il 34%.

Promesse di altissimo profilo, quindi, da realizzare tramite un gruppo di lavoro molto efficiente che non lascia spazio alle rigidità e che si alimenta di forza produttiva all’interno di un ecosistema di gestione che deve in ogni momento puntare ad essere progressivamente più flessibile. Anche alla luce di un’espansione all’estero della quale ad oggi non si intravedono limiti teorici.

La ricerca dell’ottimizzazione più spinta in ottica “green” e la necessità continua di rendere elastica e immediatamente reattiva la piattaforma di gestione intesa in senso lato.

Lo studio di fattibilità circa il passaggio dell’intera infrastruttura di Alerion da Cloud privato di terze parti a Cloud pubblico presso Microsoft sotto la gestione di SoftJam ha quindi rivelato che i due obiettivi avrebbero potuto essere soddisfatti unitamente ad altri che, pur essendo leggermente più sfumati nel presente, sarebbero diventati in ogni caso più rilevanti nel futuro. Come ad esempio il risparmio di costi, che non è stato la molla principale per la decisione di cambiare fornitore ma che ha comunque inciso sulla scelta di farlo in un determinato momento e con un nuovo fornitore in particolare. O come la necessità di prendere sempre più decisioni di business non influenzate dall’infrastruttura sia in termini di localizzazione geografica della medesima che in termini di difficoltà di adattamento di questa alle nuove sfide.

Il “green” che sceglie il “green” e la necessità di risposta immediata alle sollecitazioni del sistema di business, si sono poi arricchite di ulteriore contenuto, grazie alla interazione tra Alerion, SoftJam e Microsoft.

“Il primo impatto con il Cloud pubblico e con SoftJam è stata un’impressione immediata che ci fosse qualcosa in più rispetto alle nostre domande, grazie all’esperienza delle persone di SoftJam e alle metodologie consolidate che sono in uso presso di loro. Questo ci dà confidenza per la migrazione, il cui progetto di implementazione è in essere allo stato attuale, e per l’apertura alle altre funzionalità del Cloud pubblico alle quali accederemo gradatamente ma inesorabilmente, perché questo è l’ambiente ideale per le organizzazioni come le nostre. Ad esempio per muoverci verso Sharepoint e in futuro Power BI”.

Le parole di Alerion dimostrano che il passaggio a modelli di processo ecosostenibili è sempre più possibile grazie alle risorse “carbon-free” messe a disposizione da Microsoft e alle competenze dei partner come SoftJam.


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