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La sicurezza deve essere la prima tappa della roadmap verso il lavoro ibrido

La pandemia ha rivoluzionato completamente il modo in cui lavoriamo. Nel marzo 2020 le aziende hanno reagito prontamente al passaggio al lavoro da remoto, adattando progressivamente processi e sistemi. Ora che i Paesi hanno iniziato ad alleggerire le misure anti COVID-19, le aziende stanno ridefinendo le modalità di lavoro, optando in gran parte per modelli ibridi che offrano ai dipendenti la flessibilità di poter lavorare in ufficio e in qualsiasi altro luogo.

Si tratta di un obiettivo ambizioso, ma una serie di considerazioni e sfide ne ostacolano la realizzazione.

Ostacoli al lavoro ibrido

Gestire una forza lavoro divisa tra ufficio, casa e altre reti è molto complesso, soprattutto se si vuole garantire che le soluzioni di sicurezza aziendale coprano tutti questi punti di accesso. Durante la pandemia abbiamo assistito a un aumento delle minacce informatiche alle persone.

Da una parte, i criminali informatici hanno sfruttato la pandemia inviando comunicazioni fraudolente relative al COVID-19, soprattutto in merito a vaccini o aiuti finanziari. Dall’altra, lavorando da casa, il 47% delle persone è rimasto vittima di phishing. E, una volta compromesso l’account di un singolo dipendente, gli hacker hanno la possibilità di esplorare i sistemi alla ricerca di dati sensibili.

Il costo di questi attacchi non è certamente trascurabile. Oltre al danno alla reputazione causato da una violazione, il costo medio di un attacco alla sicurezza per le piccole e medie imprese (PMI) è di circa 128.000 €. In termini di tempi di recupero, nel 43% dei casi è necessaria oltre una settimana per porre rimedio agli attacchi ransomware e solo il 35% delle PMI mantiene la propria redditività dopo un attacco ransomware prolungato

Affrontare le minacce alla sicurezza odierne in maniera diretta

Vista l’attuale portata delle minacce alla sicurezza di oggi, è fondamentale adottare soluzioni tecnologiche in grado di proteggere tutti i punti di accesso, indipendentemente da dove lavorano e accedono gli utenti. Tuttavia, creare un ambiente sicuro è un’attività complessa e costosa che può gravare sul team IT e ostacolare altre iniziative importanti, come il trasferimento delle applicazioni di lavoro nel cloud. Inoltre, stare al passo con le minacce alla sicurezza in continua evoluzione e con le soluzioni create per mitigarle, è un compito impegnativo per il quale il team potrebbe non avere tempo.

Ma da dove iniziare?

Aggiungere la sicurezza alla strategia di lavoro ibrida

Un ottimo inizio è trovare un partner tecnologico che adotti un approccio basato sulla sicurezza. SoftJam, può aiutarti a sfruttare al meglio Microsoft 365: una soluzione intelligente che agevola la collaborazione tra i dipendenti e ne garantisce la sicurezza.

Microsoft 365 usa l’intelligenza artificiale per identificare le minacce in tempo reale e può aiutare i professionisti della sicurezza ad affrontare alcune delle sfide odierne più comuni. Grazie alle funzionalità di sicurezza della suite Microsoft 365 è possibile infatti proteggere dispositivi e dati aziendali, consentire l’accesso da remoto in modo sicuro, agevolando così il lavoro ibrido in sicurezza.

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